Letrozolo
Il letrozolo è spesso il farmaco di prima scelta per stimolare l’ovulazione, in quanto possiede meno effetti collaterali rispetto al clomifene, un altro farmaco per la fertilità comunemente utilizzato. Gli effetti collaterali più frequenti del letrozolo sono affaticamento e vertigini. Un farmaco, come letrozolo, clomifene, letrozolo o gonadotropine umane, di solito può stimolare l’ovulazione. Se l’infertilità è dovuta a una menopausa prematura, né il clomifene né le gonadotropine umane possono stimolare l’ovulazione. Il medico chiede alla donna di descrivere le mestruazioni (anamnesi mestruale), compresa la frequenza e la durata del ciclo mestruale.
La somministrazione concomitante di dosi ripetute da 600 mg di rifampicina con una dose singola da 125 mg di palbociclib ha ridotto l’AUCinf e la Cmax di palbociclib rispettivamente dell’85% e del 70%, rispetto ad una dose unica di palbociclib da 125 mg somministrata da sola. IBRANCE deve essere somministrato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica moderata o severa, monitorando attentamente eventuali segni di tossicità (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Nel corso degli studi clinici (PALOMA-1, PALOMA-2, PALOMA-3), l’1,4% dei pazienti trattati con IBRANCE ha sviluppato ILD/polmonite di vario grado, lo 0,1% ha sviluppato ILD/polmonite di grado 3, mentre non sono stati riportati casi di grado 4 o di decesso. Ulteriori casi di ILD/polmonite sono stati osservati nel setting post-commercializzazione, con casi di decesso (vedere paragrafo 4.8).
Quanto dura la terapia ormonale per tumore al seno?
Il letrozolo può provocare un’aumentata frequenza della minzione e/o favorire l’insorgenza d’infezioni del tratto urinario. Il letrozolo può causare disturbi a carico del fegato che possono manifestarsi con sintomi come l’ingiallimento della pelle e degli occhi, nausea, perdita di appetito e urine di colore scuro. La terapia con letrozolo può causare stanchezza e debolezza, talvolta accompagnate da capogiri e cefalea.
Dove acquistare Letrozolo
- Questo può rallentare o fermare la crescita di tumori al seno che sono stimolati da estrogeni.
- Trattamento neoadiuvante in donne in postmenopausa con carcinoma mammario con stato recettoriale ormonale positivo, HER-2 negativo, in cui la chemioterapia non è possibile e un immediato intervento chirurgico non è indicato.
- Nel trattamento adiuvante può essere considerato anche uno schema di trattamento sequenziale (letrozolo per 2 anni seguito da tamoxifene per 3 anni) sulla base del profilo di sicurezza della paziente (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.1).
- Il monitoraggio costante da parte del medico è fondamentale per gestire questi effetti e per assicurare che il trattamento sia il più efficace possibile.
Le reazioni avverse riportate con maggiore frequenza negli studi clinici sono state vampate, ipercolesterolemia, artralgia, affaticamento, aumento della sudorazione e nausea. Né i livelli plasmatici di LH e FSH, né la funzione tiroidea, valutata in base al TSH e al test dell’uptake di T3 e T4, vengono influenzati dal letrozolo. Trattamento adiuvante del carcinoma mammario ormonosensibile invasivo in donne in postmenopausa dopo trattamento adiuvante standard con tamoxifene della durata di 5 anni. Il test di stimolazione con ACTH, eseguito dopo 6 e 12 settimane di trattamento con somministrazioni giornaliere di 0,1mg, 0,25 mg, 0,5 mg, 1 mg, 2,5 mg e 5 mg, non ha indicato alcuna riduzione della produzione di aldosterone o di cortisolo.
2 Posologia e modo di somministrazione
Il tamoxifene è più comunemente usato nelle donne in premenopausa, mentre il letrozolo è riservato alle donne in postmenopausa. Questa distinzione è fondamentale poiché la produzione di estrogeni è diversa nelle due fasi della vita di una donna. Il letrozolo è spesso prescritto come terapia adiuvante dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva del tumore al seno. Può anche essere utilizzato in terapia neoadiuvante per ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico.
Il medico può decidere di effettuare la misurazione della densità ossea (un modo per controllare l’osteoporosi) prima, durante e dopo il trattamento. Può essere utilizzato come un primo trattamento prima di un intervento chirurgico al seno nel caso in cui l’intervento immediato non sia possibile o come primo trattamento dopo intervento chirurgico al seno o dopo il trattamento di cinque anni con tamoxifene. Letrozolo SUN è anche utilizzato per prevenire la diffusione del tumore della mammella in altre parti del corpo in pazienti con tumore della mammella in uno stadio avanzato.
Quando somministrato insieme a palbociclib, l’inibitore dell’aromatasi deve essere somministrato seguendo lo schema posologico riportato nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto. Il trattamento nelle donne in pre/perimenopausa con l’associazione palbociclib più un inibitore dell’aromatasi deve essere sempre associato all’assunzione di un agonista LHRH (vedere paragrafo 4.4). Il disegno dello studio permetteva alle pazienti di effettuare alla progressione di malattia il cross-over all’altro trattamento o l’interruzione dello studio.
Perciò, l’uso del farmaco da parte di donne in gravidanza e da parte di madri che stanno allattando al seno non deve essere effettuato. Il trattamento con anastrozolo può provocare alterazioni negli esami del sangue per il controllo della funzionalità epatica. Ad esempio, possono verificarsi delle alterazioni nei livelli ematici di gamma glutamil transferasi e nei livelli ematici di bilirubina. La terapia a base di anastrozolo può causare un aumento dei livelli ematici di colesterolo, per questo è necessario un costante monitoraggio della colesterolemia per tutta la durata della chemioterapia. Dal lavoro di revisione emerge un significativo miglioramento della densità minerale ossea con l’utilizzo di denosumab o di acido zoledronico.
In studi della tossicità a dosi ripetute in ratti e cani fino a 12 mesi, i principali rilievi osservati possono essere attribuiti all’azione farmacologica del composto. Il livello privo di effetti avversi è stato di 0,3 mg/kg in https://amigoautoparts.com/steroid-azione-un-approfondimento-sugli-steroidi/ entrambe le specie. In pazienti con grave compromissione epatica (Child-Pugh C), l’esposizione sistemica e l’emivita terminale sono approssimativamente doppie rispetto ai volontari sani. Esso inibisce l’enzima aromatasi legandosi completamente all’ eme del citocromo P450, con conseguente riduzioe della biosintesi di estrogeni in tutti i tessuti dove è presente. Per i dati di sicurezza sugli eventi scheletrici nel trattamento adiuvante, si prega di fare riferimento alla Tabella 2.
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